Recentemente nella Provincia di Reggio Emilia, dopo lunga e travagliata gestazione, hanno preso vita ufficiale per potere farsi conoscere due autentiche “Comunità”: la “Comunità dei Centri Civico-Culturali dell’Appenino Reggiano” e la “Comunità dei Centri Civico-Culturali della Provincia di Reggio Emilia”. Esperimenti del genere calati dall’alto quali la Comunità Montana e l’Unione dei Comuni non hanno funzionato se non parzialmente, o quasi per niente. Quanto poi alla Provincia di Reggio Emilia essa appare nettamente divisa fra Area Nord, eminentemente agricola e industriale, e Area Sud, a vocazione soprattutto ecologica e turistica incapace peraltro di vedere e sfruttare opportunamente la felice complementarità delle due zone. Ciò è dovuto evidentemente al prevalere di individualismi e particolarismi di varia natura, e alla generale scarsità di un vero spirito comunitario. Noi peraltro siamo convinti invece che per l’Uomo, animale sociale per antonomasia, sia naturale, e addirittura necessario per l’ulteriore sviluppo della Civiltà, vivere la vita “comunitaria”, a un livello sempre più ampio, per arrivare forse ad instaurare terminalmente un welfare ottimale a livello globale: sarebbe politicamente il trionfo della democrazia; la cui alternativa sarebbe solo una mostruosa dittatura. Ma come mai appare così difficile nel mondo l’affermazione della democrazia di fronte al facile riemergere dei tentativi assolutistici?
Noi abbiamo individuato la causa principale nella scarsità e spesso assoluta mancanza di dialogo fra i cittadini e dei cittadini con i loro amministratori. Questo strumento, che era stato fondamentale nella <<Polis>> di Platone per lo sviluppo della democrazia risulta di difficile e a volte impossibile applicazione per le macrostrutture degli Stati Moderni.
Noi però riteniamo che da esso non si possa prescindere, per promuovere la partecipazione di tutti i Cittadini al governo dello Stato. Siamo convinti che l’utilizzo costante del dialogo resti il modo migliore per sviluppare in tutti i cittadini, giovani, adulti e anziani, sviluppare coscienza civica e maturazione culturale, per promuovere insomma l’educazione civica, la materia così colpevolmente trascurata anche nei programmi scolastici. Bisogna favorire la creazione, o l’ulteriore sviluppo, di opportuni <<Organi di Base>> che si potrebbero anche definire <<Centri d’Interesse>>, in seno ai quali possano emergere i problemi, gli interessi, le aspirazioni comuni, da segnalare tramite un loro rappresentante (o portavoce) al Consiglio del <<Centro Civico-Culturale>> (uno ogni Comunità, piccola o grande che sia, a cominciare almeno dai Comuni), affinché dopo opportuna discussione e valutazione e selezione, fissate dal Consiglio stesso le priorità, le istanze dei Cittadini vengano proposte, tramite un apposito Comitato (i Tribuni della Cittadinanza), all’attenzione degli Amministratori, affinché le portino se possibile, ad attuazione. E’ evidente la funzione preziosa dei <<Centri Civico-Culturali>>, soprattutto come <<Sede di Educazione Civica permanente>> e quali autorevoli <<Organi Intermediari fra il Popolo Sovrano e i suoi Amministratori>>!
Per ulteriori informazioni rimandiamo agli articoli pubblicati sulla pagina facebook di <<Welfare Italy>> e al sito internet della Comunità dei Centri Civico-Culturali per il welfare globale www.ccccw.eu .