Gli <<Organi di Base>>, che sembrerebbe anche appropriato chiamare <<Centri d’interesse>>, potranno essere naturalmente molto eterogenei: diversi fra loro a seconda delle diverse esigenze, o possibilità, o opportunità, nei diversi tempi e luoghi, nelle diverse realtà. Eccone alcuni possibili esempi: Consigli di frazione – Consigli di quartiere – Consigli di classe o interclasse – Consigli di istituto – Gruppi culturali o correnti politiche o d’altro genere – Principali confessioni religiose – Organizzazioni sindacali, politiche, economiche – Organizzazioni umanitarie -Associazioni varie d’un certo rilievo ….. . Ognuno di questi organismi potrà produrre un suo <<Portavoce>> a rappresentarlo presso il <<Centro Civico-Culturale>>, che dovrà essere costituito da Persone aperte, capaci, imparziali, disponibili (tutta l’attività sarà possibilmente gratuita o low cost): esso però non dovrà essere troppo numeroso, per poter operare in modo ordinato e proficuo, dovendo procedere già in via preliminare ad un’opera di valutazione, di discriminazione e di selezione dei problemi da dibattere e da proporre poi, privilegiando quelli ritenuti di primaria importanza, all’attenzione degli Amministratori, per coadiuvarli nell’adempimento del loro compito, diversamente molto, troppo impegnativo, come risulta spesso evidente, ad ogni livello, ad ogni consultazione elettorale. I <<Centri Civico-Culturali>> hanno dunque la fondamentale funzione di elevare il livello politico della <<Base>> (cioè del <<Popolo Sovrano>>), rendendone fra l’altro possibile il <<Dialogo>> con gli Amministratori ( i servitori dello Stato, cioè del Popolo Sovrano). Così questi <<Centri viventi della vita democratica>>, se attuati (come si dovrebbe) finanche ai più alti livelli, potrebbero abbastanza facilmente arrivare a costituire su tutto il Pianeta dei <<Movimenti di Ricostruzione Democratica>> in grado di superare ogni particolarismo e di contrastare qualsiasi aspirazione assolutistica. A conclusione di alcune idee per noi fondamentali espresse in queste poche pagine, nella speranza di trovare la più ampia condivisione, vogliamo citare due autorevoli affermazioni di V. Andreoli (tratte dal libro sopracitato), con cui concordiamo totalmente: <<..bisogna spostare l’attenzione dall’uomo piccolo all’Uomo Maiuscolo, cioè alla Comunità>>; e poco oltre: <<Il singolo non è ancora umano e lo può diventare soltanto unendosi e relazionandosi con gli altri>>.
01 Aprile 2020
Il Comitato Promotore dei CCCCW